MWP Project: Berta in Spain
Lun Ott 21, 2019 4:11 pm
Alley Cat Models 1/32 conversion set
PRESENTAZIONE DEL PROGETTO
Salve a tutti,
tra un progetto e l'altro, ormai quasi tutti in MWP (Metal Work Panels), per recuperare un vecchio modello Bf 109 E-1 (kit Eduard) molto ammalorato dal tempo, ho deciso di dargli una nuova vita trasformandolo in un interessante Bf 109 "Berta" presente durante la Guerra Civile Spagnola nelle file della Legione Condor.
tra un progetto e l'altro, ormai quasi tutti in MWP (Metal Work Panels), per recuperare un vecchio modello Bf 109 E-1 (kit Eduard) molto ammalorato dal tempo, ho deciso di dargli una nuova vita trasformandolo in un interessante Bf 109 "Berta" presente durante la Guerra Civile Spagnola nelle file della Legione Condor.
Progetto rigorosamente in MWP
I primi Bf 109 in Spagna, furono consegnati in "bare metal" ovvero in metallo nudo senza alcun colore e con uno strato di rivestimento protettivo sottostante in zinco cromato (v. rif. in Modelling the Messerschmitt Bf 109 B/C/D/E a cura di Brett Green and Robert Oehler edizioni Osprey n. 32 pag.32) e questo particolare interessante ha giustificato (storicamente oltre che modellisticamente) l'esecuzione del presente progetto in MWP con la curiosità di eseguire la tecnica per la prima volta, su parti in resina in luogo della usuale plastica.
Il set AlleyCat :
Si tratta di un set di conversione ( da modellare preferibilmente su un kit Eduard Me 109 E-1 (ma anche E-3 o 4)) che fa il downgrade del modello, dalla serie E, alla serie B/C e D con riferimento all'impiego di queste macchine durante il conflitto della Guerra Civile Spagnola (luglio 1936-aprile 1939) nella Legione Condor.
Le parti in resina sono realizzate con cura e nel montaggio, non ho riscontrato alcun tipo di problema. Anche le istruzioni di montaggio, risultano ( in lingua inglese) molto chiare e abbastanza precise:
Le parti in resina sono realizzate con cura e nel montaggio, non ho riscontrato alcun tipo di problema. Anche le istruzioni di montaggio, risultano ( in lingua inglese) molto chiare e abbastanza precise:
Le versioni previste
- Bf 109 D-1 3./J88 Oblt.Molders
- Bf 109 B 3./J88 Oblt. Handrick
- Bf 109 D-1 3./J88 Oblt. Handrick
- Bf 109 D-1 "unknown" La Ciena, Spain 1938
Le istruzioni contengono inoltre preziose note storiche di riferimento con particolare descrizione sui colori da usare (RLM 63 o RLM 02 per le superfici mentre RLM 65 per la parte inferiore.
Un comodissimo schema indica infine al modellista, l'esatta posizione e la correzione dei pannelli sub alari rispetto alla versione E. in guisa da poter apportare le corrette modifiche.
Le decals sono molto precise e ben realizzate di ottima qualità.
Il modello di base sul quale viene applicata la conversione:
Bf 109 E-1 Eduard kit 1/32 scale model
Modello sicuramente di un certo rilievo e super accessoriato con fotoincisioni Eduard (parti interne ed esterne) e propulsore Baimler Benz DB 601-A non fruibile però dalle prime versioni B (1) che erano equipaggiate con lo Jumo 210.
modifica degli slats (più lunghi) e dei flaps:
Dopo aver rimosso le parti interessate, ho carteggiato delicatamente (grana leggera adeguatamente inumidita) il modello per rimuovere la precedente vernice, eventuali eccessi di colla.
Alla fine del processo, ho effettuato un leggero lavaggio con acquaragia non aggressiva per togliere eccessi d'impurità che si sono annidati nei recessi e tra le linee dei pannelli ( grasso dei precedenti lavaggi ad olio) e ripulito il tutto, con abbondante acqua e 1/2 tazzina da caffè di sgrassante (Chanteclaire).
Con questo sistema, ho potuto rimuovere facilmente e senza alcun danno le decals e lo strato di colore sottostante senza graffiare o distruggere le informazioni contenute sui pannelli originali e questo è il risultato:
Modifica dell'ogiva , innesto in metallo delle pale nel mozzo, colorazione ed effetto legno:
Alley Cat resin parts:
colorazione dell'ogiva e delle pale : effetto legno atytraverso l'utilizzo di stencils RB Productions e mix colori:
Stencils RB Productions : wood set 1 & 2
Utilizzo lo stesso sistema che sperimentai qualche anno fa sul progetto Il-2 :
Base del colore legno:
Procedo con una leggera spruzzata ad aerografo di marrone chiaro acrilico
proseguo con il trasparente ambra diluito con thinner al 5%:
applico la maschera sopra la pala da colorare e la fisso con del nastro adesivo e spruzzo il trasparente ambrato con l'aerografo:
ed ecco le venature del legno copmparire come per magìa:
A questo punto mi fermo per lasciar asciugare bene le parti. Una volta asciutte, passerò dapprima una leggera mano di Future wax (lucidante) per uniformare la texture e poi, una leggerissima passata di colore ad olio marrone scuro "Asphalt" per un maggior realismo sull'usura e l'invecchiamento.
Un comodissimo schema indica infine al modellista, l'esatta posizione e la correzione dei pannelli sub alari rispetto alla versione E. in guisa da poter apportare le corrette modifiche.
Le decals sono molto precise e ben realizzate di ottima qualità.
Il modello di base sul quale viene applicata la conversione:
Bf 109 E-1 Eduard kit 1/32 scale model
Modello sicuramente di un certo rilievo e super accessoriato con fotoincisioni Eduard (parti interne ed esterne) e propulsore Baimler Benz DB 601-A non fruibile però dalle prime versioni B (1) che erano equipaggiate con lo Jumo 210.
Uno sguardo da vicino alle resine
Modifiche strutturali:
modifica degli slats (più lunghi) e dei flaps:
Preparazione del modello: carteggiatura e lavaggio
Dopo aver rimosso le parti interessate, ho carteggiato delicatamente (grana leggera adeguatamente inumidita) il modello per rimuovere la precedente vernice, eventuali eccessi di colla.
Alla fine del processo, ho effettuato un leggero lavaggio con acquaragia non aggressiva per togliere eccessi d'impurità che si sono annidati nei recessi e tra le linee dei pannelli ( grasso dei precedenti lavaggi ad olio) e ripulito il tutto, con abbondante acqua e 1/2 tazzina da caffè di sgrassante (Chanteclaire).
Con questo sistema, ho potuto rimuovere facilmente e senza alcun danno le decals e lo strato di colore sottostante senza graffiare o distruggere le informazioni contenute sui pannelli originali e questo è il risultato:
studio e processo di correzione dei pannelli per la versione "B"
applicazione del radiatore dell'olio sub-alare (AlleyCat resin part):
immagine pubblicata ad esclusivo scopo di riferimento storico e tecnico
Modifica dell'ogiva , innesto in metallo delle pale nel mozzo, colorazione ed effetto legno:
Alley Cat resin parts:
colorazione dell'ogiva e delle pale : effetto legno atytraverso l'utilizzo di stencils RB Productions e mix colori:
Stencils RB Productions : wood set 1 & 2
Utilizzo lo stesso sistema che sperimentai qualche anno fa sul progetto Il-2 :
Base del colore legno:
Procedo con una leggera spruzzata ad aerografo di marrone chiaro acrilico
proseguo con il trasparente ambra diluito con thinner al 5%:
applico la maschera sopra la pala da colorare e la fisso con del nastro adesivo e spruzzo il trasparente ambrato con l'aerografo:
ed ecco le venature del legno copmparire come per magìa:
A questo punto mi fermo per lasciar asciugare bene le parti. Una volta asciutte, passerò dapprima una leggera mano di Future wax (lucidante) per uniformare la texture e poi, una leggerissima passata di colore ad olio marrone scuro "Asphalt" per un maggior realismo sull'usura e l'invecchiamento.
MWP (Metal Work Panels) technique:
Non mi dilungherò sulla modalità di esecuzione della tecnica MWP che potrete trovare comodamente andando sul mio sito alla pagina Metal Work Panels e dunque, qui mi limiterò a procedere come di consueto alla classica metodologia di clonazione del pannello originale con riscritturazione di tutte le informazioni presenti ma con la già affermata novità di lavorare questa volta su resina :
1- rilevazione delle informazioni sulla parte originale (in questo caso in resina). Applico un leggero lavaggio mix olio/resina Mussini e pulisco immediatamente con un panno morbido: questa semplice ma essenziale operazione, mi consentirà di ripetere con massima precisione tutte le informazioni ( rivetti, linee, punzonature, portelli e forme ) presenti sulla parte originale sul nastro metallico così ottenendo un vero e proprio clone del pezzo ma in metallo in modo che quando andrò a rivestire, sarà esattamente come l'originale ma in alluminio.
2- clonazione del pannello originale : proprio per il passaggio precedente ( lavaggio ad olio ) posso copiare con estrema accuratezza tutte le unformazioni utilizzando un film trsparente opaco;
3- trasferimento delle informazioni sul nastro di alluminio - conclusione della procedura:
GALLERIA FINALE DI SESSIONE
Per il momento è tutto. Alla prossima e come sempre, un buonissimo modellismo a tutti.
Giorgio
UPDATE N.1
Ven Nov 22, 2019 8:18 pm
Salve a tutti.
Ho concluso i lavori di conversione, restauro, dettaglio e rivestimento in metallo sulla fusoliera del Berta :
Seguendo la procedura MWP, ho applicato i pannelli alla fusoliera del Me 109 B:
Clonazione dei pannelli con foglio opaco trasparente (per scritturazione delle informazioni contenute sulla parte originale)
Ho adeguato il cockpit (da 109 E-1 a B-1) togliendo il tipico schienalino a ribalta con il tettuccio e sostituendo la barra di comando con quella fornita dal kit AlleyCat. Ho rivestito il tettuccio con il nastro metallico ed ho fissato le due mitragliatrici MG-17 (in resina) del set AlleyCat ed essendo queste, le uniche armi a bordo dei Berta. :
Restando sempre all'interno della procedura MWP ho risaltato la stuttura delle superfici mobili . Vediamo insieme, a titolo illustrativo ed esemplificativo una sintesi del processo in esame eseguito su un ipersostentatore:
Ho (ri)modificato l'elica bipala con effetto legno (RB Productions stencils) correggendola ed adeguandola alla prima versione dei Berta .
Per questa operazione, ho tenuto come altezza l'elica bipala dell'AlleyCat (dall'aggancio al mozzo) mentre per il diverso spessore, ho preso una quadripala opzionale di un P 47 "Jug" (1/32) e l'ho ritagliata con un trimmer sagomando la forma desiderata e dopo averla adeguatamente carteggiata ho ottenuto una bipala finalmente compatibile.
Dopo una spruzzata di marrone chiaro (legno) per il fondo, come già spiegato nel precedente thread, servendomi degli stencils (maschere) della RB Productions e del trasparente clear orange Hobby Color diluito al 10% con il thinner Tamya ho ottenuto l'effetto legno.
Una volta asciugata la vernice trasparente per due ore ho uniformato tutto il colore con il Future wax per ottenere un effetto lucido. Ho completato il rivestimento applicando sulle estremità delle pale e sulle battute di taglio il nastro di alluminio e praticato le rivettature.
Prima di fissarla all'ogiva, ho asportato i perni in metallo della Albion presenti sulla precedente elica e li ho fissati nella sede delle nuove pale pronte per essere inserite nel mozzo.
Con questa operazione sono stato in grado di orientare le pale nel corretto verso della rotazione.
A questo punto, ho riverniciato completamente l'ogiva :
.......in compagnia e sotto la supervisione di Werner Mölders ( forse spranzoso di rivedere il suo Berta "Luchs" )
A questo punto procedo a correggere l'ogiva ovvero chiudendo l'uscita della pala a filo come nell'originale e costruisco le centine d'attacco all'ala per poter agganciare le gambe dei carrelli con i relativi meccanismi idraulici aiutyandomi per questa operazione di materiale reperito in rete:
Ogiva corretta:
Carrelli e ruote fissate alla centina autocostruita:
galleria di fine sessione:
Grazie per la visita . Alla prossima.
Giorgio
UPDATE N.2 & Final session
Mer Feb 05, 2020 3:41 pm
Ciao.
Ho terminato in questi giorni il progetto "Berta in Spain" ed il modello è entrato nell' "hangar di adventurephotomodels":
manufatto in " laser cut" prodotto dalla polacca GPM in scala 1/33 (1/32) e dunque enorme: veramente grande e stupendo per realizzare dei fotodiorami molto suggestivi ed evocativi. Prossimamente sarà mia premura pubblicare su questo Forum, tutte le fasi di assemblaggio ed elettrificazione di questo particolarissimo e valido prodotto.
ma andiamo per ordine perchè le novità ci sono anche in questo update:
- procedura di "stress skin effect" ovvero effetto della lamiera stressata e rivestimento completo delle ali con nastro di alluminio autoadesivo
Ho terminato in questi giorni il progetto "Berta in Spain" ed il modello è entrato nell' "hangar di adventurephotomodels":
manufatto in " laser cut" prodotto dalla polacca GPM in scala 1/33 (1/32) e dunque enorme: veramente grande e stupendo per realizzare dei fotodiorami molto suggestivi ed evocativi. Prossimamente sarà mia premura pubblicare su questo Forum, tutte le fasi di assemblaggio ed elettrificazione di questo particolarissimo e valido prodotto.
ma andiamo per ordine perchè le novità ci sono anche in questo update:
- procedura di "stress skin effect" ovvero effetto della lamiera stressata e rivestimento completo delle ali con nastro di alluminio autoadesivo
Per la prima volta voglio testare l'effetto stress (solo sulle ali) con una procedura mai tentata prima dal sottoscritto. In cosa consiste? Semplice, ricreare con uno scalpello o con una fresa munita di lima particolare, l'effetto "cuscinetto" che si crea tra una centina di struttura e quella subito attigua in conseguenza della deformazione che la lamiera subìsce dalla pressione dell'aria esercitata sulla superficie alare durante le varie fasi di modifica dell'altitudine e della velocità del velivolo.
Dico subito che questo effetto non risulta molto gradito ed accetto dalla maggior parte dei modellisti e soprattutto dagli esoterici i quali arricciano il naso su ogni modifica "strutturale" del modello che in qualche modo ne comprometta in modo permanente e significativo la forma inoltre, la tecnica sperimentata ha un senso su tutti i modelli eseguiti in MWP )Metal Work Panels) o in NMF (Natural Metal Finish) perchè meglio sono avvertibili in assenza di colorazione che, per forza di cosa, ne comprometterebbe leggermente il risultato dovendo lavorare su luci/ombre per un risultato ottimale mentre sia il metallo o comunque la vernice metal non richiedono questo intervento postumo.
Personalmente, sono sempre incuriosito ed attento a sperimentare nuove tecniche e procedure che mi possano far crescere e soprattutto esplorare nuovi orizzonti e comprendere vecchi limiti.
Fatta questa doverosa premessa, ecco qui documentati i progressi ed il risultato finale della tecnica in esame:
La prima cosa che ho dovuto fare, trattandosi di un modello di recupero (già assemblato e recuperato a seguito di ammaloramento) è stata quella di "marcare" tutte le informazioni contenute sulle ali per il semplice fatto che, dovendo intervenire con una fresina a velocità variabile, avrei certamente perso informazioni originali che in seguito, come vedremo, mi risultyeranno essenziali per garantire un corretto ed accetabile risultato.
Per questa operazione, è sufficiente un "marker" indelebile ed una buona mano:
Le linee di ascissa ed ordinata rappresentano le linee delle centine di struttura dove dovranno essere riscritte tutte le corrispondenti rivettature che verranno cancellate dalla fresa per ricreare l'effetto cuscinetto.
Trasferisco le informazioni corrette ed originali su un film opaco trasparente (analogamente a quanto accade per la procedura di "clonazione" dei pannelli a mente della tecnica MWP:
Questa è la lima che ho usato per ricreare i cuscinetti (la parte esterna della lima è svasata con il bordo molto sottile e dunque perfetta per la necessità:
questo il risultato a fine lavoro: ora i "cuscinetti" appaiono piuttosto evidenti ( e grazie al lavoro di marcatura precedente, anche corretti) per cui, attesa la realtà di scala 1/32, dovremo certamente enfatizzare il tutto con una leggera carteggiatura, passata di stucco liquido Mr Surfacer 1200 ed infine completare con il rivestimento metallico con nastro di alluminio.
sticks abrasivi: ottimi per lo scopo in quanto seguono dolcemente le scannellature aperte dalla fresa arrotondandone ed enfatizzando le linee di taglio aiutando a ricreare l'effetto cuscinetto:
ed ora, passiamo una leggera spruzzata di stucco liquido Mr.Surfacer 1200:
Qui l'effetto è più evidente:
procediamo con ulteriore passaggio di Mr.Surfacer tenendo però presente che il rivestimento metallico (nastro di alluminio) attenuerà ulteriormente l'effetto:
Procedo con la colorazione delle parti finali delle ali con bianco Vallejo acrilico:
riscritturazione di tutte le informazioni (rivetti, linee, portelli, ecc.)
procedura di clonazione del pannello (MWP) : trasferisco il pannello "clonato" con tutte le informazioni precedentemente scritte con il marker sul film opaco autoadesivo, sul nastro di alluminio preventivamente spazzolato con lana d'acciaio molto fine:
Fissaggio definitivo delle superfici alari e carrelli (con dettaglio) :
Creazione luci di navigazione con Bondic set ( fissatore a luce UV)
Non si tratta di una vera colla nel senso in cui possa intendersi modellisticamente parlando ma semplicemente di un fissatore modellabile (per piccoli interventi quali appunto, ad esempio le luci di navigazione) che reagisce indurendo le parti a contatto con i raggi UV ad un tempo estremamente breve 4/6 secondi.
Avevo sentito parlare spesso di questo prodotto ma non avevo ancora avuto modo e scopo di testarlo:
Il set della tedesca Bondic (starter) si presenta come una penna le cui estremità sono costituite da un erogatore/dosatore del liquido fissante direttamente innestato su un refil ( le ricariche sono tutte a pagamento ed un refil contiene circa 40/50 gocce di liquido ca.) e l'altra (estremità) una piccola lampada UV staccabile.
Ma torniamo alle mostre luci di navigazione che sul kit Eduard erano solo accennate e dunque verniciabili su plastica.
Con Bondic, ho potuto ricreare senza problemi ed attese (crystal clear) o colature di trasparenti sulle dime fotoincise, le luci di navigazione ed ora vi spiego come:
Per prima cosa ho preparato la parte cancellando la luce di navigazione in plastica con una leggera limatura:
Con l'aiuto di uno stuzzicadenti e di una goccia di stucco liquido, ho rasato e lucidato la parte interessata:
A questo punto, ho semplicemente applicato una piccolissima goccia di liquido/gel cercando di modellarlo a forma di "piccola goccia":
Applicata la luce UV la parte è indurita ed è stata colorata con il trasparente:
Ho completato il modello con gli ultmi dettagli e questo è il risultato finale:
Grazie per l'attenzione e l'interesse mostrato per questo lavoro.
Alla prossima avventura.
Giorgio
Dico subito che questo effetto non risulta molto gradito ed accetto dalla maggior parte dei modellisti e soprattutto dagli esoterici i quali arricciano il naso su ogni modifica "strutturale" del modello che in qualche modo ne comprometta in modo permanente e significativo la forma inoltre, la tecnica sperimentata ha un senso su tutti i modelli eseguiti in MWP )Metal Work Panels) o in NMF (Natural Metal Finish) perchè meglio sono avvertibili in assenza di colorazione che, per forza di cosa, ne comprometterebbe leggermente il risultato dovendo lavorare su luci/ombre per un risultato ottimale mentre sia il metallo o comunque la vernice metal non richiedono questo intervento postumo.
Personalmente, sono sempre incuriosito ed attento a sperimentare nuove tecniche e procedure che mi possano far crescere e soprattutto esplorare nuovi orizzonti e comprendere vecchi limiti.
Fatta questa doverosa premessa, ecco qui documentati i progressi ed il risultato finale della tecnica in esame:
La prima cosa che ho dovuto fare, trattandosi di un modello di recupero (già assemblato e recuperato a seguito di ammaloramento) è stata quella di "marcare" tutte le informazioni contenute sulle ali per il semplice fatto che, dovendo intervenire con una fresina a velocità variabile, avrei certamente perso informazioni originali che in seguito, come vedremo, mi risultyeranno essenziali per garantire un corretto ed accetabile risultato.
Per questa operazione, è sufficiente un "marker" indelebile ed una buona mano:
Le linee di ascissa ed ordinata rappresentano le linee delle centine di struttura dove dovranno essere riscritte tutte le corrispondenti rivettature che verranno cancellate dalla fresa per ricreare l'effetto cuscinetto.
Trasferisco le informazioni corrette ed originali su un film opaco trasparente (analogamente a quanto accade per la procedura di "clonazione" dei pannelli a mente della tecnica MWP:
Questa è la lima che ho usato per ricreare i cuscinetti (la parte esterna della lima è svasata con il bordo molto sottile e dunque perfetta per la necessità:
questo il risultato a fine lavoro: ora i "cuscinetti" appaiono piuttosto evidenti ( e grazie al lavoro di marcatura precedente, anche corretti) per cui, attesa la realtà di scala 1/32, dovremo certamente enfatizzare il tutto con una leggera carteggiatura, passata di stucco liquido Mr Surfacer 1200 ed infine completare con il rivestimento metallico con nastro di alluminio.
sticks abrasivi: ottimi per lo scopo in quanto seguono dolcemente le scannellature aperte dalla fresa arrotondandone ed enfatizzando le linee di taglio aiutando a ricreare l'effetto cuscinetto:
ed ora, passiamo una leggera spruzzata di stucco liquido Mr.Surfacer 1200:
Qui l'effetto è più evidente:
procediamo con ulteriore passaggio di Mr.Surfacer tenendo però presente che il rivestimento metallico (nastro di alluminio) attenuerà ulteriormente l'effetto:
Procedo con la colorazione delle parti finali delle ali con bianco Vallejo acrilico:
riscritturazione di tutte le informazioni (rivetti, linee, portelli, ecc.)
procedura di clonazione del pannello (MWP) : trasferisco il pannello "clonato" con tutte le informazioni precedentemente scritte con il marker sul film opaco autoadesivo, sul nastro di alluminio preventivamente spazzolato con lana d'acciaio molto fine:
Fissaggio definitivo delle superfici alari e carrelli (con dettaglio) :
Creazione luci di navigazione con Bondic set ( fissatore a luce UV)
Non si tratta di una vera colla nel senso in cui possa intendersi modellisticamente parlando ma semplicemente di un fissatore modellabile (per piccoli interventi quali appunto, ad esempio le luci di navigazione) che reagisce indurendo le parti a contatto con i raggi UV ad un tempo estremamente breve 4/6 secondi.
Avevo sentito parlare spesso di questo prodotto ma non avevo ancora avuto modo e scopo di testarlo:
Il set della tedesca Bondic (starter) si presenta come una penna le cui estremità sono costituite da un erogatore/dosatore del liquido fissante direttamente innestato su un refil ( le ricariche sono tutte a pagamento ed un refil contiene circa 40/50 gocce di liquido ca.) e l'altra (estremità) una piccola lampada UV staccabile.
Ma torniamo alle mostre luci di navigazione che sul kit Eduard erano solo accennate e dunque verniciabili su plastica.
Con Bondic, ho potuto ricreare senza problemi ed attese (crystal clear) o colature di trasparenti sulle dime fotoincise, le luci di navigazione ed ora vi spiego come:
Per prima cosa ho preparato la parte cancellando la luce di navigazione in plastica con una leggera limatura:
Con l'aiuto di uno stuzzicadenti e di una goccia di stucco liquido, ho rasato e lucidato la parte interessata:
A questo punto, ho semplicemente applicato una piccolissima goccia di liquido/gel cercando di modellarlo a forma di "piccola goccia":
Applicata la luce UV la parte è indurita ed è stata colorata con il trasparente:
Ho completato il modello con gli ultmi dettagli e questo è il risultato finale:
Grazie per l'attenzione e l'interesse mostrato per questo lavoro.
Alla prossima avventura.
Giorgio
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