MWP (Metal Work Panels) Project: "Tojo" B-29 killer
Mer Ott 31, 2018 5:35 pm
Ciao a tutti,
mi son preso una piccola pausa dai due lavor"oni" che sto cercando di ultimare, il B-25-J di HK models:
ed il Me 109 G6 "Red 8" della Revell con accessori completi Eduard Brassin :,
entrambi in scala 1:32 e piuttosto complessi, neanche a dirlo, con finitura in MWP.
Il progetto "Tojo", un bellissimo e semplice kit proposto da Hasegawa in "Limited Edition" è invece in scla 1/48 ed in finitura NMF (Natural Metal Finish) sicchè, da rivestire con nastro metallico secondo la solita procedura MWP e sin qui nulla di nuovo:
MWP (Metal Work Panels), un po' di storia!:
Quello che invece cambia, e fa di questo progetto, un lavoro insolito per i miei standard, è la scala 1/48! Piuttosto piccolo, anche se in passato, mi sono già cimentato con modelli di questa grandezza (1/48) sia in misura totale ( rivestimento completo del modello) che parziale (parti del modello) e mi riferisco al primo modello che ha inaugurato la tecnica MWP ovvero all'Hawker Tempest MkV proposta da Eduard in serie limitata, all'epoca, rivestito con lamierino metallico da sbalzo e successivamente colorato secondo lo schema di reparto:
Seguirono poi a breve distanza, il Lockheed PV-1 Ventura della Monogram-Revell :
ed il mitico Convair B-58 Hustler, anch'esso della medesima casa produttrice (modelli piuttosto datati e carenti di dettaglio) destinato a diventare un punto fermo e riferimento privilegiato della tecnica MWP:
Ancora di recente, son tornato ad occuparmi di rivestimento metallico su un modello in scala 1/48, questa volta solo parzialmente sia con il nastro di alluminio autoadsivo che, con il lamierino metallico, su un modello della GWH, un F-15Ds IAF "Improved Baz":
ma torniamo a noi:
Il kit Hasegawa è pilito, semplice, essenziale ma completo e ben proporzionato, diamo uno sguardo:
Per questo progetto, ho deciso di non aggiungere alcun accessorio ma provvedere direttamente con interventi personali di dettaglio attraverso semplice autocostruzione (scratchbuilding).
ATTO I : studio ed esecuzione delle modifiche strutturali esterne
Le immagini che seguono, illustrano come si prenta il modello (mockup) prima e dopo le modifiche strutturali apportate.
- apertura degli ipersostentatori
- apertura dei flabelli (naca)
- apertura del vano di accesso cockpit
- interventi minori (piccoli dettagli)
esame e studio degli interventi da eseguire e degli strumenti da utilizzare per una corretta esecuzione:
Esecuzione:
"
Termine della sessione: interventi ok:
Per il momento è tutto, alla prossima e buon modellismo a tutti.
Giorgio
mi son preso una piccola pausa dai due lavor"oni" che sto cercando di ultimare, il B-25-J di HK models:
ed il Me 109 G6 "Red 8" della Revell con accessori completi Eduard Brassin :,
entrambi in scala 1:32 e piuttosto complessi, neanche a dirlo, con finitura in MWP.
Il progetto "Tojo", un bellissimo e semplice kit proposto da Hasegawa in "Limited Edition" è invece in scla 1/48 ed in finitura NMF (Natural Metal Finish) sicchè, da rivestire con nastro metallico secondo la solita procedura MWP e sin qui nulla di nuovo:
MWP (Metal Work Panels), un po' di storia!:
Quello che invece cambia, e fa di questo progetto, un lavoro insolito per i miei standard, è la scala 1/48! Piuttosto piccolo, anche se in passato, mi sono già cimentato con modelli di questa grandezza (1/48) sia in misura totale ( rivestimento completo del modello) che parziale (parti del modello) e mi riferisco al primo modello che ha inaugurato la tecnica MWP ovvero all'Hawker Tempest MkV proposta da Eduard in serie limitata, all'epoca, rivestito con lamierino metallico da sbalzo e successivamente colorato secondo lo schema di reparto:
Seguirono poi a breve distanza, il Lockheed PV-1 Ventura della Monogram-Revell :
ed il mitico Convair B-58 Hustler, anch'esso della medesima casa produttrice (modelli piuttosto datati e carenti di dettaglio) destinato a diventare un punto fermo e riferimento privilegiato della tecnica MWP:
Ancora di recente, son tornato ad occuparmi di rivestimento metallico su un modello in scala 1/48, questa volta solo parzialmente sia con il nastro di alluminio autoadsivo che, con il lamierino metallico, su un modello della GWH, un F-15Ds IAF "Improved Baz":
ma torniamo a noi:
Il kit Hasegawa è pilito, semplice, essenziale ma completo e ben proporzionato, diamo uno sguardo:
Per questo progetto, ho deciso di non aggiungere alcun accessorio ma provvedere direttamente con interventi personali di dettaglio attraverso semplice autocostruzione (scratchbuilding).
ATTO I : studio ed esecuzione delle modifiche strutturali esterne
Le immagini che seguono, illustrano come si prenta il modello (mockup) prima e dopo le modifiche strutturali apportate.
- apertura degli ipersostentatori
- apertura dei flabelli (naca)
- apertura del vano di accesso cockpit
- interventi minori (piccoli dettagli)
esame e studio degli interventi da eseguire e degli strumenti da utilizzare per una corretta esecuzione:
Esecuzione:
"
Termine della sessione: interventi ok:
Per il momento è tutto, alla prossima e buon modellismo a tutti.
Giorgio
I ° Update :
Gio Gen 10, 2019 12:33 am
Salve a tutti,
Buon Anno, in questo periodo di feste, ho potuto finalmente recuperare del tempo per ordinare idee e documentare i progressi del "Tojo" che ora vado a presentarvi.
Preliminarmente devo correggere un'affermazione che ho fatto in apertura del post scorso, ovvero che non avrei acquistato alcun accessorio per questo modello ed invece, avendo avuto l'occasione di trovare ancora un foglietto di fotoincisioni Eduard dedicate, unitamente ad altri acquisti, ho infilato anche questo, motivo per cui, è corretto riferire le odierne risultanze.
Eduard Pe detail set for Ki-44 Hasegawa kit 1/48 scale model:
A questo punto, volendo definire il modello con il vano (motore) di sinistra aperto, procedo con l'apertura delle parti necessarie (pannello di sinistra) e la rimozione dei flabelli presenti sulla carenatura (per sostituirli con quelli aperti autocostruiti):
Alla stessa stregua, procedo con l'apertura del pannello Radio:
Con una piccola fresa avelocità variabile ( raccomandatissima ) ed il giusto accessorio (mola semiconica) riesco ad ottenere un perfetto assottigliamento della cappottatura del motore:
Assemblaggio, autocostruzione, dettaglio e colorazione motore Nakajima Ha-109:
Cominciamo col dire che il Nakajima Ki-44 "Tojo" aveva, per l'epoca, un motore radiale veramente molto potente (1500 CV) al pari della potenza di fuoco con le sue quattro mitragliatrici Ho-103 da 12,7 mm o due cannoncini da 20mm, che lo rendevano superiore agli altri caccia nipponici (Zero compreso) e soprattutto competitivo nei confronti dei migliori caccia alleati.
Per i bombardieri alleati operanti sul Pacifico durante l'ultima fase del conflitto mondiale, segnatamente i B-29, i Ki-44 rappresentarono un vero e proprio flagello, una disgrazia da evitare a tutti i costi.
La velocità di salita e le ali piuttosto ridotte del "Tojo" lo rendevano molto agile e veloce anche ad altezze elevate.
Hasegawa propone il set motore con il classico doppio corpo e le teste dei cilindri ben definite e stop.
Da parte mia, volendo mantenere aperto il pannello di sinistra, ho dovuto autocostruire l'albero motore, dettagliare i relativi connettori e cavi nonchè il castello di supporto con la paratia di appoggio.
Servendomi di materiale di recupero, adeguatamente adattato allo scopo, con l'aiuto del materiale reperito in rete, ho cercato di ricreare un supporto funzionale al sostegno del motore:
Con l'aiuto di un profilometro modulare e del plasticard (semi sottile), mi autocostruisco varie paratie che mo potrebbero servire in seguito:
qui come si presentava prima dell'intervento:
Ed ecco una rappresentazione (approssimativa) degli interventi da effettuarsi sul modello mockup:
Qui sotto è ben visibile il castello motore autocostruito per poter affrancare lo stesso all'interno del modello:
Dadi e bulloni (tutte le scale), piccolo ma essenziale accessorio fornito dalla Meng per completare adeguatamente la maggior parte delle strutture autocostruite: la freccia centrale indica la collana di dadi forati di raccordo dei collettori creata con quelli forniti dalla Meng (foto sopra).
Qui è ben visibile la funzione dei dadi forati applicati sull'albero motore per chiudere i vari raccordi con i pistoni: ho voluto lasciare libero un dado di raccordo per la discussione:
Dettagli ogiva, apertura ingresso starter manuale, punzonatura dei dadi di apertura/chiusura:
Rimozione e sostituzione mozzo dell'elica originale con altro metallico (Albion tube) forato:
A questo punto, avendo modificato il mozzo dell'elica (originariamente in plastica) con un tubicino metallico forato, posso in tutta sicurezza introdurre un perno della fresa elettrica (alla minima velocità) attraverso un semplice test, controllare l'esatto montaggio delle pale durante la rotazione costante. Questo procedimento potrebbe poi tornarmi molto utile anche in caso di creazione effetto "usura" delle pale con il leggerissimo spruzzo di aeropenna (con diverse tonalità e moltissima diluizione del colore) a creare il realistico movimento rotatorio come si può notare nella seguente foto eseguita su un altro modello :
TEST DELL' ELICA:
Proseguo nell'ultimazione del motore applicando gli exhaust che ho trovato molto comodo realizzare servendomi di un semplice filo di stagno per saldatura (casalinga):il materiale è flessibile quanto basta per conferire la forma voluta tenuto presente che nel nostro caso, tutti i tubi di raccordo dovranno poi sfociare in un unico raccordo ( che è quello visibile sotto la cresta dei flabelli) e dunque non necessitano di stuccature o altre manipolazioni comunque non visibili.
Diverso discorso invece per la colorazione dei terminali: qui la scelta è personale, nel mio caso, ho voluto semplicemente testare la linea della GSW Camaleon metallic color, ovvero, non solo colori con pigmento ad effetto metallico ed in varie tonalità ( fra le quali, appunto le varie gradazioni di ossidazione del metallo alle diverse temperature) ma addirittura, con effetto cangiante a seconda della angolazione della luce!
Certo, aspetto di testare questo prodotto sulle parti metalliche (finitura MWP) magari vicino agli scarichi dove il metallo si scalda maggiormente, per il momento, questo è il risultato che ritengo molto promettente:
Come si può notare sul dorso del box set, la gamma delle sfumature (metalliche) possibili è davvero completa e per chi volesse avere uno spettro ancora più ampio, so che esiste anche un Set2 con ulteriori opzioni cromatiche.
Applicazione radiatore anteriore in pe Eduards set:
Come si può notare, si tratta di un set piuttosto semplice ma essenziale; comprende parti relative agli ipersostentatori modificati, che semplificano non poco, il maggior lavoro di autocostruzione del modellista, parti di dettaglio della naca del motore (radiatore) e del motore stesso.
per la colorazione interna della Naca ho utilizzato una miscela dei seguenti colori acrilici Vallejo: nota il Metal Medium Vallejo è realmente favoloso per la miscela!
Creazione delle centine:
Seguendo l'ordine impresso dal modello originale, con l'aiuto degli strip e molta pazienza, realizzo la parte destra della fusoliera:
Nella parete interna di destra, ho definito le centine di ascissa ed ordinata avendo aperto il vano radio:
Apparato Radio:
Con del materiale di recupero, seguendo disegni reperiti in rete, cerco di ricostruire l'apparato Radio Type 99 Flying Model 3 R/T a bordo del Ki-44 Tojo: trattasi di una costruzione tutto sommato semplice ma che necessita di parecchio lavoro accessorio per i collegamenti ed il supporto: utilissimi, anzi, essenziali i dadi e bulloni (tutte le scale) prodotti in resina dalla Meng!
Una volta assemblato l'apparato Radio, provvedo alla sostituzione e creazione in metallo (alluminio), dello sportello di accesso con la relativa scrittura dei pin di apertura/chiusura. Il vano di accesso del compartimento Radio è stato preventivamente profilato per consentire la chiusura dello sportello e così anche la parte anteriore sinistra del vano motore:
Parte interna : cockpit
Ci occupiamo ora del cockpit, applichiamo le parti fotoincise della Eduard:
Anche per il cockpit ci sono numerose parti dettagliate superbamente come il pannello strumenti o le rifiniture interne dei pannelli di accesso senza dire del seggiolino, cinture di sicurezza e paratia di appoggio ecc.
Che dire, come al solito, bravissima Eduard!
Pannello strumenti: applicazione pe Eduard e modifica personale.
Nell'immagine iniziale di questo post, si può intravedere il film in acetato fornito da Eduard per completare il pannello strumenti.
Personalmente ho preferito mantenere il pannello fotoinciso con applicazione di un film luicido in acetato dietro al quale ho applicato le decals (colorate) fornite dal kit Hasegawa in quanto talmente ben eseguite e precise al punto da meritare tutta l'attenzione e cura del caso nell'adattarle alla nuova struttura:
Proseguiamo con l'assemblaggio delle altre parti:
Nelle successive immagini ho cercato di fornire un'idea del lavoro sin qui eseguito attarverso uno "spaccato del modello" dove è possibile osservare i dettagli fotoincisi della Eduard oltre ad alcune parti autocostruite e/o dettagliate: in particolare mi riferisco all'apparato radio, al supporto, ai collegamenti, alla bombola dell'ossigeno assicurata alle spalle del sedile (Eduard) ecc.
per il momento è tutto. A presto
Giorgio
Buon Anno, in questo periodo di feste, ho potuto finalmente recuperare del tempo per ordinare idee e documentare i progressi del "Tojo" che ora vado a presentarvi.
Preliminarmente devo correggere un'affermazione che ho fatto in apertura del post scorso, ovvero che non avrei acquistato alcun accessorio per questo modello ed invece, avendo avuto l'occasione di trovare ancora un foglietto di fotoincisioni Eduard dedicate, unitamente ad altri acquisti, ho infilato anche questo, motivo per cui, è corretto riferire le odierne risultanze.
Eduard Pe detail set for Ki-44 Hasegawa kit 1/48 scale model:
A questo punto, volendo definire il modello con il vano (motore) di sinistra aperto, procedo con l'apertura delle parti necessarie (pannello di sinistra) e la rimozione dei flabelli presenti sulla carenatura (per sostituirli con quelli aperti autocostruiti):
Alla stessa stregua, procedo con l'apertura del pannello Radio:
Con una piccola fresa avelocità variabile ( raccomandatissima ) ed il giusto accessorio (mola semiconica) riesco ad ottenere un perfetto assottigliamento della cappottatura del motore:
Assemblaggio, autocostruzione, dettaglio e colorazione motore Nakajima Ha-109:
Cominciamo col dire che il Nakajima Ki-44 "Tojo" aveva, per l'epoca, un motore radiale veramente molto potente (1500 CV) al pari della potenza di fuoco con le sue quattro mitragliatrici Ho-103 da 12,7 mm o due cannoncini da 20mm, che lo rendevano superiore agli altri caccia nipponici (Zero compreso) e soprattutto competitivo nei confronti dei migliori caccia alleati.
Per i bombardieri alleati operanti sul Pacifico durante l'ultima fase del conflitto mondiale, segnatamente i B-29, i Ki-44 rappresentarono un vero e proprio flagello, una disgrazia da evitare a tutti i costi.
La velocità di salita e le ali piuttosto ridotte del "Tojo" lo rendevano molto agile e veloce anche ad altezze elevate.
Hasegawa propone il set motore con il classico doppio corpo e le teste dei cilindri ben definite e stop.
Da parte mia, volendo mantenere aperto il pannello di sinistra, ho dovuto autocostruire l'albero motore, dettagliare i relativi connettori e cavi nonchè il castello di supporto con la paratia di appoggio.
Servendomi di materiale di recupero, adeguatamente adattato allo scopo, con l'aiuto del materiale reperito in rete, ho cercato di ricreare un supporto funzionale al sostegno del motore:
Con l'aiuto di un profilometro modulare e del plasticard (semi sottile), mi autocostruisco varie paratie che mo potrebbero servire in seguito:
qui come si presentava prima dell'intervento:
Ed ecco una rappresentazione (approssimativa) degli interventi da effettuarsi sul modello mockup:
Qui sotto è ben visibile il castello motore autocostruito per poter affrancare lo stesso all'interno del modello:
Dadi e bulloni (tutte le scale), piccolo ma essenziale accessorio fornito dalla Meng per completare adeguatamente la maggior parte delle strutture autocostruite: la freccia centrale indica la collana di dadi forati di raccordo dei collettori creata con quelli forniti dalla Meng (foto sopra).
Qui è ben visibile la funzione dei dadi forati applicati sull'albero motore per chiudere i vari raccordi con i pistoni: ho voluto lasciare libero un dado di raccordo per la discussione:
Dettagli ogiva, apertura ingresso starter manuale, punzonatura dei dadi di apertura/chiusura:
Rimozione e sostituzione mozzo dell'elica originale con altro metallico (Albion tube) forato:
A questo punto, avendo modificato il mozzo dell'elica (originariamente in plastica) con un tubicino metallico forato, posso in tutta sicurezza introdurre un perno della fresa elettrica (alla minima velocità) attraverso un semplice test, controllare l'esatto montaggio delle pale durante la rotazione costante. Questo procedimento potrebbe poi tornarmi molto utile anche in caso di creazione effetto "usura" delle pale con il leggerissimo spruzzo di aeropenna (con diverse tonalità e moltissima diluizione del colore) a creare il realistico movimento rotatorio come si può notare nella seguente foto eseguita su un altro modello :
TEST DELL' ELICA:
Proseguo nell'ultimazione del motore applicando gli exhaust che ho trovato molto comodo realizzare servendomi di un semplice filo di stagno per saldatura (casalinga):il materiale è flessibile quanto basta per conferire la forma voluta tenuto presente che nel nostro caso, tutti i tubi di raccordo dovranno poi sfociare in un unico raccordo ( che è quello visibile sotto la cresta dei flabelli) e dunque non necessitano di stuccature o altre manipolazioni comunque non visibili.
Diverso discorso invece per la colorazione dei terminali: qui la scelta è personale, nel mio caso, ho voluto semplicemente testare la linea della GSW Camaleon metallic color, ovvero, non solo colori con pigmento ad effetto metallico ed in varie tonalità ( fra le quali, appunto le varie gradazioni di ossidazione del metallo alle diverse temperature) ma addirittura, con effetto cangiante a seconda della angolazione della luce!
Certo, aspetto di testare questo prodotto sulle parti metalliche (finitura MWP) magari vicino agli scarichi dove il metallo si scalda maggiormente, per il momento, questo è il risultato che ritengo molto promettente:
Come si può notare sul dorso del box set, la gamma delle sfumature (metalliche) possibili è davvero completa e per chi volesse avere uno spettro ancora più ampio, so che esiste anche un Set2 con ulteriori opzioni cromatiche.
Applicazione radiatore anteriore in pe Eduards set:
Come si può notare, si tratta di un set piuttosto semplice ma essenziale; comprende parti relative agli ipersostentatori modificati, che semplificano non poco, il maggior lavoro di autocostruzione del modellista, parti di dettaglio della naca del motore (radiatore) e del motore stesso.
per la colorazione interna della Naca ho utilizzato una miscela dei seguenti colori acrilici Vallejo: nota il Metal Medium Vallejo è realmente favoloso per la miscela!
Creazione delle centine:
Seguendo l'ordine impresso dal modello originale, con l'aiuto degli strip e molta pazienza, realizzo la parte destra della fusoliera:
Nella parete interna di destra, ho definito le centine di ascissa ed ordinata avendo aperto il vano radio:
Apparato Radio:
Con del materiale di recupero, seguendo disegni reperiti in rete, cerco di ricostruire l'apparato Radio Type 99 Flying Model 3 R/T a bordo del Ki-44 Tojo: trattasi di una costruzione tutto sommato semplice ma che necessita di parecchio lavoro accessorio per i collegamenti ed il supporto: utilissimi, anzi, essenziali i dadi e bulloni (tutte le scale) prodotti in resina dalla Meng!
Una volta assemblato l'apparato Radio, provvedo alla sostituzione e creazione in metallo (alluminio), dello sportello di accesso con la relativa scrittura dei pin di apertura/chiusura. Il vano di accesso del compartimento Radio è stato preventivamente profilato per consentire la chiusura dello sportello e così anche la parte anteriore sinistra del vano motore:
Parte interna : cockpit
Ci occupiamo ora del cockpit, applichiamo le parti fotoincise della Eduard:
Anche per il cockpit ci sono numerose parti dettagliate superbamente come il pannello strumenti o le rifiniture interne dei pannelli di accesso senza dire del seggiolino, cinture di sicurezza e paratia di appoggio ecc.
Che dire, come al solito, bravissima Eduard!
Pannello strumenti: applicazione pe Eduard e modifica personale.
Nell'immagine iniziale di questo post, si può intravedere il film in acetato fornito da Eduard per completare il pannello strumenti.
Personalmente ho preferito mantenere il pannello fotoinciso con applicazione di un film luicido in acetato dietro al quale ho applicato le decals (colorate) fornite dal kit Hasegawa in quanto talmente ben eseguite e precise al punto da meritare tutta l'attenzione e cura del caso nell'adattarle alla nuova struttura:
Proseguiamo con l'assemblaggio delle altre parti:
Nelle successive immagini ho cercato di fornire un'idea del lavoro sin qui eseguito attarverso uno "spaccato del modello" dove è possibile osservare i dettagli fotoincisi della Eduard oltre ad alcune parti autocostruite e/o dettagliate: in particolare mi riferisco all'apparato radio, al supporto, ai collegamenti, alla bombola dell'ossigeno assicurata alle spalle del sedile (Eduard) ecc.
per il momento è tutto. A presto
Giorgio
2° UPDATE - MWP technique: metal stress effect
Ven Apr 12, 2019 7:10 pm
Salve a tutti.
Riprendiamo il progettoTojo con un interessante test.
In questo aggiornamento illustrerò:
1) MWP: tecnica di rivestimento metallico a livello avanzato (sutdio): creazione di effetto "stress" sulla fusoliera;
- completamento del rivestimento della fusoliera con aggiornamento delle rivettature presenti sulle pannellature originali (processo di clonazione del sorgente);
immagine pubblicata al solo fine di riferimento storico e tecnico.
ESECUZIONE DEL TEST:
Step 1 : ritaglio dal nastro di alluminio autoaderente ed ultrasottile con un bisturi di precisione, piccoli tasselli ( in scala con il modello) in guisa da inserirli il più ordinatamente possibile tra le le linee di ascissa ed ordinata delle centine ,e nella porzione di fusoliera dove voglio far rilevare la presenza dell'effetto stress del metallo:
Le linee rosse rivelano l'andamento della struttura all'interno della quale sono stati inseriti i tasselli per l'effetto di "rigonfiamento":
Enfatizzazione dell'effetto:
Carteggiatura con grammatura finissima finale per eliminare stucco e colore inutile:
Risulta evidente che, nel caso non avessi voluto procedere con la tecnica di rivestimento metallico (MWP), invece di carteggiare la parte interessata, avrei semplicemente colorato con aerografo seguendo il normale iter modellistico ma con il beneficio di avere ricreato un effetto sicuramente interessante ed insolito ancorchè "realistico" ed in questo senso, non vedo l'ora di riprovare la tecnica sul P-61 "Black Widow" sopra illustrato, credo ci sia da sbizzarrirsi !
Risultato finale: come per tutti gli effetti, i migliori dovrebbero essere quelli che vengono appena percepiti e nel mio caso, spero di esservi riuscito:
nb: parti di stucco, debitamente rasate sono state volutamente lasciate in evidenza per essere processate più tardi (weathering)
Rivestimento della NACA:
Sostituzione ed inserimento delle mitragliatrici frontali ricavate da tubi Albion:
creazione in lamierino pannello motore:
mascheratura e verniciatura parte superiore :
sostituzione e creazione dei flabelli della naca in metallo (ossidato):
Risultato finale:
Chiusura della fusoliera, rivestimento MWP (nastro di alluminio autoadesivo) con effetto "stress", creazione pannello vano motore sx, sostituzione ed inserimento mitragliatrici in metallo (Albion tubi):
Per il momento è tutto. Alla prossima
Giorgio
Riprendiamo il progettoTojo con un interessante test.
In questo aggiornamento illustrerò:
1) MWP: tecnica di rivestimento metallico a livello avanzato (sutdio): creazione di effetto "stress" sulla fusoliera;
- completamento del rivestimento della fusoliera con aggiornamento delle rivettature presenti sulle pannellature originali (processo di clonazione del sorgente);
Semplice passione, curiosità ed interesse per ulteriori sviluppi ed applicazioni, sono stati gli ingredienti che mi hanno convinto a cercare (per quanto possibile, vista la ridotta scala del modello) di riprodurre le tipiche bombature presenti tra le linee di ascissa ed ordinata delle centine di struttura dei montanti della fusoliera annoverando così un nuovo ed innovativo test da aggiungere alle molteplici possibilità offerte dalla tecnica MWP (in campo modellistico).
immagine pubblicata al solo fine di riferimento storico e tecnico.
Il risultato ottenuto, anche se può sembrare semplice e facile, ha richiesto comunque uno studio pratico di fattibilità prima, ed una impegnativa esecuzione poi, anche se ora, a test eseguito con successo, credo che ne sia valsa la pena.
Al momento, nel panorama modellistico attuale, sono molto rari i modelli già forniti con questa texture (molto realistica) e comunque, non nella scala 1/48.
Tra l'altro, dato l'esito incoraggiante, vorrei poterla replicare sul modello P-61 Black Widow sempre in scala 1/48:
Al momento, nel panorama modellistico attuale, sono molto rari i modelli già forniti con questa texture (molto realistica) e comunque, non nella scala 1/48.
Tra l'altro, dato l'esito incoraggiante, vorrei poterla replicare sul modello P-61 Black Widow sempre in scala 1/48:
Risultano evidenti le "bombature" sugli alettoni dovute anche in questo caso dallo "stress" metallico e replicarle con questa tecnica, non rappresenta certo un problema a patto che non si "divorzi" dalla procedura MWP (metal work panels) come si spiegherà meglio in seguito.
ESECUZIONE DEL TEST:
Step 1 : ritaglio dal nastro di alluminio autoaderente ed ultrasottile con un bisturi di precisione, piccoli tasselli ( in scala con il modello) in guisa da inserirli il più ordinatamente possibile tra le le linee di ascissa ed ordinata delle centine ,e nella porzione di fusoliera dove voglio far rilevare la presenza dell'effetto stress del metallo:
Le linee rosse rivelano l'andamento della struttura all'interno della quale sono stati inseriti i tasselli per l'effetto di "rigonfiamento":
Enfatizzazione dell'effetto:
Per ottenere un risultato più omogeneo ed armonioso, ho dovuto effettuare un leggero passaggio con lo stucco liquido Mr Surfacer 1200 (in mancanza, potrebbe essere altrettanto valido un primer fine della Tamya o altra marca, l'importante è che non sia troppo coprente) e, dopo un paio d'ore, una leggera spruzzata di alluminio (white) Alclad II in modo da fare penetrare a fondo il colore tra gli interstizi dei tasselli.
Alla fine, con una leggerissima carteggiatura (P1200) sulla parte interessata, ho eliminato stucco e colore inutili riportando il metallo sottostante alla sua originale texture e però con una "fusione" armonica su tutta la superficie del modello, migliore e sicuramente più aderente all'effetto desiderato.
Alla fine, con una leggerissima carteggiatura (P1200) sulla parte interessata, ho eliminato stucco e colore inutili riportando il metallo sottostante alla sua originale texture e però con una "fusione" armonica su tutta la superficie del modello, migliore e sicuramente più aderente all'effetto desiderato.
Carteggiatura con grammatura finissima finale per eliminare stucco e colore inutile:
Risulta evidente che, nel caso non avessi voluto procedere con la tecnica di rivestimento metallico (MWP), invece di carteggiare la parte interessata, avrei semplicemente colorato con aerografo seguendo il normale iter modellistico ma con il beneficio di avere ricreato un effetto sicuramente interessante ed insolito ancorchè "realistico" ed in questo senso, non vedo l'ora di riprovare la tecnica sul P-61 "Black Widow" sopra illustrato, credo ci sia da sbizzarrirsi !
Risultato finale: come per tutti gli effetti, i migliori dovrebbero essere quelli che vengono appena percepiti e nel mio caso, spero di esservi riuscito:
nb: parti di stucco, debitamente rasate sono state volutamente lasciate in evidenza per essere processate più tardi (weathering)
Rivestimento della NACA:
Sostituzione ed inserimento delle mitragliatrici frontali ricavate da tubi Albion:
creazione in lamierino pannello motore:
mascheratura e verniciatura parte superiore :
sostituzione e creazione dei flabelli della naca in metallo (ossidato):
Risultato finale:
Chiusura della fusoliera, rivestimento MWP (nastro di alluminio autoadesivo) con effetto "stress", creazione pannello vano motore sx, sostituzione ed inserimento mitragliatrici in metallo (Albion tubi):
Per il momento è tutto. Alla prossima
Giorgio
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